“Socializzare con gli altri cani”
Espressione che nella mentalità di molte persone viene spesso interpretata con “deve conoscere tutti i cani, deve farsi dei nuovi amichetti!”.
Sfatiamo un mito: il cane non deve per forza incontrare ogni suo simile, ma soprattutto il suo simile non deve per forza stargli simpatico.
Anzi, dal punto di vista etologico, il cane sarebbe portato a vivere in branco e portato a porre un confine molto chiaro nei confronti di tutti quelli che gli sono “estranei”.
È un concetto che abbiamo umanizzato quello che i cani debbano obbligatoriamente giocare fra di loro sempre, piacersi a priori, chiunque essi siano.
Il che non significa assolutamente che il nostro cane non deve socializzare, ma semplicemente che bisogna saper valutare bene quanto, quando e con chi.
Il termine socializzazione descrive il processo attraverso cui il cane impara a conoscere (e a non temere) quello che lo circonda.
Un cucciolo, durante la sua crescita, dovrebbe poter fare esperienze nei confronti di cani, umani e di diversi ambienti.
Questo passaggio è fondamentale per consentire al cane di integrarsi correttamente nella società, sia umana che canina.
L’obiettivo della socializzazione dev’essere quello di dare più competenze possibili e strumenti adeguati al cane per interagire correttamente con l’interlocutore o per affrontare una determinata situazione.
Un cane che non ha acquisito determinate competenze sociali, potrebbe avere serie difficoltà nei rapporti con gli altri cani.
La sua difficoltà nell’esprimersi correttamente, oltre ad aggravare il suo disagio, potrebbe mettere in difficoltà gli altri cani che, non riuscendo a decifrarlo, saranno portati a chiudere la comunicazione.
Soggetti nelle foto: Gotan , Border Collie maschio 5 anni – Navarre , Cane da lupo cecoslovacco maschio 7 mesi